Una manciata di case adagiate su un’altura. Da una parte la Majella, dall’altra le contrafforti più meridionali del Gran Sasso, il Monte Cappucciata a guardargli le spalle e davanti una distesa di dolci colline che si allungano fino al mare. È Brittoli, borgo di 277 anime, a 780 m sul livello del mare, al confine tra la provincia di Pescara e quella dell’Aquila, lungo l’antica via commerciale e tratturale che univa un tempo le due città.
Appena giunti in questo piccolo gioiello medievale, verrete accolti da una terrazza naturale che offre uno splendido affaccio sul panorama circostante. Dopo una piccola salita, su una piccola piazzetta, l’attenzione sarà catturata da un palazzo baronale del XVI secolo, Palazzo Pagliccia, adiacente alla cappella gentilizia di Sant’Antonio. Sulle mura in pietra sbozzata spiccano gli elementi architettonici in pietra bianca e lo stemma gentilizio in stille rinascimentale e motivi decorativi tipici longobardi, indice dell’origine più antica di questo palazzo.
Proseguendo alla sinistra del palazzo, vi addentrerete nel dedalo di viuzze del centro storico che nasconde agli occhi quelle splendide vedute, ma regala al cuore vere e proprie perle di un tempo che fu. Un susseguirsi di portoni, piccoli cortili, balconi fioriti, stemmi, archi, scale e all’improvviso vi ritroverete davanti la chiesa parrocchiale di Brittoli dedicata a San Carlo Borromeo Vescovo. Costruita nel 1126, questa chiesa sembra non avere una facciata perché inglobata nel palazzo baronale anch’esso medievale. Varcando il portale d’ingresso sormontato da uno splendido stemma, scoprirete un interno a tre navate caratterizzato dall’altare principale baroccheggiante, ricco di decorazioni, e tre statue: il Sacro Cuore al centro e le statue lignee di San Carlo e San Giovanni nelle nicchie laterali.
Scendendo alcuni gradini arriverete al belvedere più settentrionale di Brittoli. Da qui lo sguardo può spaziare su tutta la Valle della Nora, sulle colline ricoperte di vigneti e uliveti e sui tanti borghi circostanti fino a scorgere l’azzurro Mare Adriatico.
Altri gradini e scoprirete le mura di cinta del castrum originale. Proseguendo lungo la strada vi imbatterete in Palazzo Iannetti, tra i più belli del centro storico di Brittoli. Al piano terra il palazzo conserva un frantoio del 1837, testimone della lunga tradizione locale legata alla produzione dell’olio d’oliva e dei tempi in cui la grossa macina di pietra, utilizzata per molire le olive, veniva azionata dalla spinta dei muli. Continuando a passeggiare, costantemente accompagnati da vedute indimenticabili, la strada vi ricondurrà al punto di partenza. Ma non potete lasciare Brittoli prima di aver assaporato i prodotti genuini che questo borgo offre, come l’olio extra vergine di oliva, il miele, gli arrosticini, le carni locali, la pasta fatta a mano, il pane e la biscotteria tipica.